IL PROGRAMMA

8 aprile 2019 ore 17-18.30| Cineteca Gambalunga – Rimini

Incontro con Kalpona Akter e dibattito con Federconsumatori e CGIL Rimini.

Chi ha fatto i miei vestiti? Una domanda che non ci facciamo spesso. Ne parliamo in un incontro con una donna che come poche altre ha conosciuto il settore della produzione legata ai marchi globali.

Poche donne in tutto il mondo comprendono le realtà più grigie del fast fashion più di quanto non sappia farlo Kalpona Akter. Operaia, lavoratrice minorenne lei stessa, diventa presto attivista per i diritti civili e dei lavoratori. È la fondatrice e direttrice esecutiva del Bangladesh Centre for Worker Solidarity. Per questo ha ricevuto ripetutamente minacce e pressioni. Nel 2002 il suo collega sindacalista Aminul Islam è stato rapito, torturato, e in seguito ucciso da sconosciuti. Ha ricevuto il premio Human Rights Watch di Alison Des Forges per l’Attivismo straordinario. La sua organizzazione combatte contro lo sfruttamento dei lavoratori tessili in Bangladesh e per far crescere i loro diritti, inclusa la sicurezza nelle fabbriche di abbigliamento, i salari minimi e il loro diritto di esprimersi in organizzazioni sindacali. La sua azione ha avuto maggior impatto in particolare dopo gli eventi più tragici dell’industria del tessile, l’incendio di Tazreen e il crollo dell’edi­cio Rana Plaza, rispettivamente nel 2012 e 2013. Akter ha avuto un ruolo chiave nel sollecitare i marchi occidentali aderire ad un Accordo per la Sicurezza del lavoro in Bangladesh, e la sua testimonianza del Congresso degli Stati Uniti ha contribuito a inquadrare le linee guida per una proposta di legislazione contro le cattive condizioni di lavoro nel settore dell’abbigliamento. Attualmente, l’obiettivo principale di Kalpona Akter è l’indipendenza ­nanziaria dei lavoratori del settore abbigliamento in Bangladesh, accanto a migliori condizioni ambientali e maggiore equità di genere. Per oltre l’80% si tratta di lavoratori donne. Nel 2018 l’industria dell’abbigliamento in Bangladesh collegata ai grandi marchi occidentali ha o erto uno stipendio minimo mensile di circa 70$, considerato ai minimi della sussistenza, tra l’altro cresciuto negli ultimi anni dopo solo l’attività di sensibilizzazione promossa dalle organizzazioni dei lavoratori, in seguito alla tragedia del Rana

Hanno aderito Federconsumatori Rimini, CGIL Rimini, Cento Fiori Cooperativa Sociale.

9 Aprile 2019 ore 18 | Bottega d’Oltremare, Via Farini 41 – Modena

La sindacalista del Bangladesh Kalpona Akter in un dialogo con Sem Occhiocupo (Coop. Oltremare) e Gerardo Bisaccia (ARCI)

10 Aprile 2019 ore 13 | Istituto IPSIA Primo Levi, Piazzale Sicilia 2 – Parma

Si dipingeranno tessuti e stoffe con i colori della natura quindi utilizzando fiori e foglie. A guidare il laboratorio, con una parte teorica in cui si spiegheranno le tecniche di tinture naturali e produzioni artigianali strettamente legate al mondo del commercio equo e solidale e della moda etica, sarà Martina Ravaioli che è specializzata in questo tipo di attività e seguirà le ragazze e i ragazzi per tutto il pomeriggio.

A seguire ci sarà una merenda equo solidale per le partecipanti e si proietterà un filmato di alcuni progetti legati al mondo delle produzioni tessili Altromercato. L’evento è aperto a tutti.

11 Aprile 2019 ore 18.30 | Presso la sala “C.Migliori” CGIL Cesena , Via TM Plauto, 90 – Cesena

Incontro sulla verità sullo sfruttamento dei lavoratori tessili raccontata dall’attività dal Balgladesh Kalpona Akter. Interverranno all’incontro: Maritria Coi Segr.a Gen. Filctem CGIL ER, Fiorella Prodi, Segr.a CGIL ER e Sabina Breveglieri di Nexsus. Moderarà l’incontro Patrizia Musicco di Ctm Altromercato.

12 aprile 2019 ore 18 | Factory Grisù, Via Poledrelli 21 – Ferrara

A sei anni dalla strage di 1133 lavoratori, dovuta al crollo della fabbrica di abbigliamento Rana Plaza in Bangladesh. Per ricordare e per capire. Perché la produzione dei nostri capi di abbigliamento produce sofferenze e povertà in giro per il mondo? Perché, malgrado i fatturati miliardari, riduce i posti di lavoro nel nostro Paese? E soprattutto, cosa possiamo fare noi?

Kalpona Akter, direttrice del Bangladesh Centre for Worker Solidarity

Giuseppe Iorio, autore del libro «Made in Italy – Il lato oscuro della moda» (Castelvecchi)

Introduce: David Cambioli, Altraqualità Soc. Coop.

5 maggio 2019 dalle ore 15 | FVia Farini e Largo San Giorgio – Modena

C’è un filo che collega un gruppo di artigiani del Vietnam ad una cooperativa sociale di Verona, passando per l’India e attraversando i monti del Nepal, arrivando fino a Prato, e poi a Modena. E’ il filo delle storie che vengono raccontate dalle collezioni di Moda Etica che hanno trovato casa nella nostra Bottega d’Oltremare, quelle che vi racconteremo domenica 5 maggio tra i portici di via Farini e largo San Giorgio, con “Ethic C’est Chic!”.
L’evento, organizzato nell’ambito di Terra Equa in collaborazione con Modenamoremio e la Lambruscolonga e con il patrocinio del Comune di Modena, offrirà la possibilità di partecipare gratuitamente a laboratori sulla moda etica basata sul riciclo e riuso dei materiali con Lagofiorito e Associazione Le Ortiche, di scoprire le nostre collezioni Primavera/Estate 2019 e di conoscere chi c’è dietro ciò che indossiamo ogni giorno, per concludere poi la serata con un menù equosolidale da Tigellino – Tigelleria Ducale e musica dal vivo!
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