Project Description

TUTTI GLI ESPOSITORI DI RIVESTITI 2022

SALA DEL COMMERCIO EQUO

  • C’è un mondo – cooperativa di commercio equo che gestisce la bottega di via Guerrazzi 20 a Bologna. Durante il Festival Rivestiti! 2022, saranno presenti con i prodotti di Lefrik (borse e accessori in pet riciclato) e Rifò (abbigliamento e accessori in cashmere rigenerato). 
  • Equamente – cooperativa di commercio equo con una bottega a Forlì e una a Cesena. Il loro spazio al Festival sarà pieno di pantofole in lana Egos, di zaini Melawear e coloratissimi calzini. 
  • Ex Aequo – cooperativa di commercio equo con la storica bottega in via Altabella a Bologna. A Rivestiti! porteranno l’abbigliamento equo di Trame (AltraQualità) e alcuni accessori.
  • Giusto Scambio  e L’arcoiris – cooperative di commercio equo con botteghe rispettivamente a Imola (BO) e Cento (FE). Il loro stand sarà super colorato con le borse Soruka in pelle riciclata e i gioielli dalla Cambiogia realizzati con l’ottone delle mine antiuomo.
  • Oltremare – cooperativa di commercio equo con botteghe a Modena, Vignola (MO) e Valsamoggia (BO). Durante il Festival saranno presenti con i gioielli dall’India di Meridiano361, le candele artigianali in cera d’api dalla Tunisia e l’abbigliamento della collezione On Earth (Progetto Quid + Altra Qualità). Oltremare, insieme a Vagamondi, gestirà anche l’Equobar!
  • Pacha Mama – cooperativa di commercio equo con bottega a Rimini. Il loro spazio al Festival sarà pieno dei colori di I was a sari, abbigliamento e accessori di ogni tipo realizzati con sari riciclati in India.
  • Vagamondi – cooperativa di commercio equo che importa prodotti principalmente dallo Sri Lanka. Ha anche una bottega a Formigine (MO). Durante il Festival, avranno i loro prodotti di cartoleria realizzati con… la cacca degli elefanti! Insieme a Oltremare, gestiranno anche l’Equobar.
  • Villaggio Globale – cooperativa di commercio equo con due botteghe a Ravenna e a Russi (RA). Il loro stand a Rivestiti! sarà un tripudio di benessere, con tanta cosmesi bio ed equa, e le tisane “Ayurvethica”!

SALA DELLE ECONOMIE SOSTENIBILI

  • Ad Gentes – Associazione di promozione sociale nata nel 1994 che riunisce soci e volontari intorno a un ideale comune: il commercio equo e solidale. Collabora attivamente con gruppi artigiani in Bolivia, Sri Lanka, Bali, India supportandoli in tutte le fasi della produzione secondo i criteri del Fair Trade e distribuendo i prodotti in Italia e Svizzera.
  • AgriVenentaAgriVenenta è una cooperativa Sociale Agricola costituita ad Aprile 2019 , e si trova a San Giorgio di Piano (BO). Possiede 4 ettari di orticolo biologico e 2 erba medica bio e 10 di Mais Biologico e cereali. Mission: formare e accompagnare persone in difficoltà nel loro percorso di autonomia sociale e professionale, partendo dalla cura della terra e dei sui frutti e dal rispetto dei naturali cicli di vita cerchiamo di creare sinergia fra organizzazioni agricole e terzo settore nello sviluppo di nuovo welfare di comunità.
  • AlosaDal 1982 sono specializzati nella produzione di costumi da bagno e intimo sportivo. Propongono intimo in cotone biologico e costumi da bagno realizzati con tessuti in fibre riciclate, distribuiti con il marchio commerciale Alosa, ispirato ai valori di artigianalità, tracciabilità e sostenibilità.
  • CanapaEco. – Linea di maglie 100% canapa realizzate in Italia. Il tessuto è biologico e le colorazioni sono ecologiche. Natur, la calza biologica: calze prodotte in Italia in filati naturali.
  • De mi tierraTessitura manuale al telaio: creazione di accessori di abbigliamento e per la casa con filati naturali (lana, lino, cotone). Lane filate a mano.
  • Dormiglio Cuscini – I dormigli sono cuscini e materassini naturali, imbottiti con i frutti della terra che garantiscono un dolce riposo e il benessere in ogni attività quotidiana. I dormigli di dormiglio cuscini custodiscono pula di miglio, miglio in chicchi non decorticato, pula di grano saraceno e semi di lino, tutti provenienti da agricoltura biologica.
  • Fattoria La Rocca – Allevamento pecore Sopravissane e processamento della loro fibra merinos in purezza producendo i filati Sibillana, che vengono tinti solo con materiali naturali. Seguono la filiera seguendo i processi dall’allevamento, solo estensivo e su pascoli sani, fino al lavaggi, senza uso di acidi, alla cardatura, filatura e poi tintura. I filati sono decisamente amici dell’ambiente, Sibillana è l’unica lana italiana a km0.
  • Francesco MangiaProduzione di bottoni di legno e attrezzi per lavorare la lana, utilizzando legni dei boschi intorno a casa, con attrezzi prevalentemente manuali.
  • Fri HandmadeGioielli botanici realizzati interamente a mano con utilizzo di materiale vegetale da me raccolto ed essiccato, successivamente protetto da un sottile strato di resina trasparente in modo da mantenerne inalterati la forma ed il colore naturale
  • Gomito a Gomito – Dal 2010 frate Martino si occupa del laboratorio sartoriale all’interno della Casa Circondariale Dozza di Bologna. Scopo del progetto è dare un lavoro dignitoso e retribuito a una categoria di persone che non ha opportunità lavorative. Lavorare quotidianamente, migliorare la propria professionalità, poter esprimere la propria creatività, è la strada più efficace per aiutare le donne ad attrezzarsi per l’inserimento nella società una volta scontata la pena.
  • Il Filò – La cooperativa il Filò nasce nel 1989 come cooperativa sociale con un laboratorio di pelletteria artigiana nella terraferma veneziana, e accompagna da quasi vent’anni, con un proprio progetto pedagogico e lavorativo, giovani che si trovano in momentanea situazione di disagio sociale verso progetti di autonomia lavorativa e riscatto sociale.
  • InkantiInkanti è un marchio italiano che nasce utilizzando esclusivamente i preziosi filati naturali di pura lana di alpaca, per creare capi dallo stile contemporaneo e dal design tutto italiano. Inkanti realizza i suoi capi esclusivamente con la fibra naturale 100% pura lana di baby alpaca. Inkanti vuole essere anche un brand etico e sostenibile, in primis per la scelta della materia prima utilizzata, poi per il modo con il quale vengono realizzati i capi.
  • Innbamboo – Foulard in fibra di bamboo
  • La casettaAzienda biologica nata nel 2000 con produzione di prodotti trasformati nel proprio laboratorio aziendale ed allevamento di alpaca per la loro pregiatissima lana che viene fatta filare per poi essere utilizzata per realizzare capi di pregio per bambini ed adulti.
  • Lalepap – Ogni accessorio Lalepap è pensato da zero, immaginato, progettato, disegnato e poi confezionato a mano con pazienza, dedizione e passione. Non senza piccole imperfezioni – garanzia di vero handmade, ogni Lalepap è un pezzo unico e irripetibile. Lalepap è anche “riciclo creativo”: il concept dietro ad ogni creazione è quello del recycle e dell’upcycle. Gli accessori che nascono da questa forma di riciclo sono astucci, portatabacchi, portafogli, borse, marsupi, fasce per capelli e tanto altro. Lalepap è anche riutilizzo. La linea “eco-fem” (proteggi slip, assorbenti e dischetti struccanti lavabili) è eco perché crea accessori che sono riutilizzabili nel tempo, sostituendo gli usa-e-getta; è fem perché parte dalla sensibilità di ogni singola donna per muovere piccoli passi verso un pianeta più sano.
  • MacroGlossa – La sua mission è fare artigianato in modo circolare: riducendo l’uso di risorse, recuperando oggetti in disuso e riciclando laddove non ci siano possibilità di riqualifica! I cardini del brand sono la stampa botanica e le tecniche naturali, il recupero e studio di oggetti e materiali di seconda mano e la decorazione.
  • Made in JailDa 35 anni l’Associazione Made in Jail si occupa di formare all’arte della serigrafia persone detenute ed ex detenute per favorirne il reinserimento nel tessuto sociale e lavorativo. I corsi si tengono principalmente in carcere a Roma, anche se Made in Jail ha realizzato tantissimi progetti presso gli istituti penitenziari di tutta Italia, anche nelle carceri minorili.
  • Marakanda (Open Group)Laboratorio protetto per persone diversamente abili che si caratterizza per uno specifico indirizzo artistico che qualifica trasversalmente tutti i laboratori presenti che operano in “SLOW PRODUCTION” ®: Cucito Creativo, Serigrafia, Ceramica, Atelier di pittura e scultura. 
  • Monimbò – Umbria Slow Fashion – La Cooperativa Monimbò presenta USF – Umbria Slow Fashion, un progetto che dal 2016 riunisce produttrici, botteghe e rivenditori per creare una rete sostenibile di moda etica, un circuito virtuoso della slow fashion made in Umbria, le cui protagoniste sono designer del territorio che miscelano sapientemente creatività e competenze artigianali riuscendo a proporre abiti ed accessori virtuosi sia dal punto di vista sociale che ambientale.
  • Penelope Recupera – Riparazioni, ricostruzioni, ricomposizioni di sartoria. Creazioni artigianali personalizzate.
  • +MA ODV (Sartorie leggere)Sartoria eco etica inclusiva , produciamo capi a vestibilità facilitata adatti a qualsiasi corpo femminile e non solo , che non si ritrovi conforme a quanto imposto dal mercato di massa incluse donne con disabilità. Utilizza tessuti di alta gamma Made in Italy provenienti da eccedenze di produzione altrimenti destinate allo smaltimento. Crea inclusione lavorativa per donne con disabilità o madri disoccupate caregiver. 
  • RAM – RAM è uno degli Importatori italiani ‘storici’ di commercio equo e solidale. Oltre all’artigianato, simbolo di culture diverse, RAM promuove cultura ed editoria, prodotta autonomamente, sui temi dell’economia informale, del Fair Trade e del Turismo Responsabile.
    Aree di provenienza dell’artigianato che importa sono il subcontinente indiano e il sud est asiatico (India, Nepal, Thailandia, Cambogia, Vietnam, Indonesia).
  • Tank Serbatoio Culturale
  • T’Essere – È un laboratorio di sartoria che propone una linea d’abbigliamento partendo dall’uso di materiali di recupero. Confeziona, anche su misura, abiti ed accessori prodotti a mano in edizione limitata. L’idea è quella di far “ri-nascere” e trasformare materiali di scarto in capi unici ed originali attraverso un’esperienza creativa con le clienti che mira a valorizzare la loro personalità ed il loro ESSERE, indipendentemente dalle logiche di mercato.
  • YatraYatra, cammino in hindi, si propone la ricerca di percorsi comuni fra uomini e donne, in Italia e all’estero, fra persone provenienti da esperienze diverse ma disposte a cooperare alla realizzazione di progetti di sviluppo in campo economico, sociale e culturale. In particolare Yatra supporta a Ranchi le attività di una sartoria di donne i cui prodotti vengono proposti nella filiera del commercio equo. Altri progetti in ambito scolastico e sanitario sono anche supportati da Yatra.
  • Vicini D’IstantiNata nel 2016 nella stanza di un centro d’accoglienza richiedenti asilo, spostatasi successivamente in una cantina, poi in un piccolo spazio condiviso con una Parrocchia di Bologna, la sartoria alla fine è approdata negli ariosi locali del Secondo Piano, dove finalmente ha preso le sembianze e la professionalità di un vero atelier di moda. Partita come sartoria su misura, ora si affiancano capi di Prêt-à-porter, accessori, arredo casa, creati dalle mani dei sarti Mamadou Camara, fondatore presente fin dagli esordi, e Hamadi Diallo.
  • VolontariAVolontariA promuove progetti di cooperazione internazionale in Kenya, Tanzania e Madagascar. La produzione di artigianato e il turismo responsabile sono alcune delle attività attraverso le quali finanzia i propri progetti.

SALA DEL SECOND HAND

  • Al Revés Sartoria Sociale – è una cooperativa sociale a scopo plurimo che nasce dall’inquietudine creativa e professionale di chi fa da anni lavoro sociale e dall’istanza etica di rispondere concretamente e creativamente all’esigenza di cambiamento di chi ha sperimentato sentimenti di disperazione, di chi ha vissuto ai margini esistenziali e sociali e cerca una via di riscatto. A Rivestiti! 2021 partecipa con La Sartoria Sociale che promuove l’inclusione professionale e socio-relazionale.
  • Dress AgainDress Again è uno spazio espositivo con abiti vintage rielaborati e prêt-à-porter ma anche un laboratorio creativo di moda etica dove il lavoro diventa la possibilità di riscatto personale
  • EmmausInsieme abitiamo, insieme lavoriamo, insieme cerchiamo di essere solidali. Emmaus Italia fa parte del movimento internazionale Emmaus (Oltre  350 gruppi nel mondo) fondato dall’Abbè Pierre nel 1949, conta 15 tra comunità e gruppi in Italia che si autofinanziano tramite il lavoro di recupero e riutilizzo di materiale usato e fanno accoglienza di oltre 300 persone con alle spalle situazioni di disagio e senza fissa dimora. È quindi una comunità di accoglienza che si occupa anche di materiale scartato con ancora un valore. 
  • Il Martin PescatoreIl Martin Pescatore Cooperativa Sociale è una realtà presente da oltre trent’anni nel percorso verso l’integrazione sociale di persone in condizione di fragilità psichica. Arredi Sociali è il suo progetto di economia circolare che attraverso la pratica e la promozione di una cultura della riparazione rimette in circolo una variegata offerta di mobili e oggettistica di seconda mano offrendo altresì un’ampia possibilità di personalizzare gli arredi in base ai gusti e alle esigenze.
  • Piazza Grande – Da più di vent’anni Piazza Grande opera a Bologna sostenendo attivamente la lotta alla povertà e all’emarginazione e promuovendo percorsi di reinserimento sociale e lavorativo delle persone senza dimora.

I NOSTRI CRITERI PER LA SCELTA DEGLI ESPOSITORI

Nota: utilizziamo qui il termine “sostenibile”, in quanto più inclusivo (per quanto abusato), evidenziando la grande attenzione all’ambiente, ed alla dimensione del “futuro”. Ma quanto scritto in relazione all’Economia Sostenibile vale anche per l’Economia Solidale, più utilizzata in Italia, citata in molti documenti e nella definizione stessa di Commercio Equo e Solidale.

Per invitare o accettare gli espositori, Terra Equa – espressione delle 13 organizzazioni Equo-Solidali dell’Emilia Romagna – fa riferimento in particolare alle indicazioni della RETE DELL’ECONOMIA SOLIDALE ITALIANA, dall’esperienza internazionale del COMMERCIO EQUO, e dalla legge della Regione Emilia-Romagna di sostegno all’Economia Solidale (sviluppata dopo un percorso partecipato di confronto col CRESER, il Coordinamento Regionale dell’economia Solidale dell’Emilia-Romagna). 

Vedi Economia Sostenibile

Di conseguenza Terra Equa dà priorità ai produttori piuttosto che ai rivenditori, e privilegia le organizzazioni che in modo stabile e prevalente corrispondono ai principi dell’economia sostenibile. Il che lo si deduce dal valutare l’identità complessiva, gli scopi caratteristici, l’attività economica principale, la pratica quotidiana e – non ultimo – il modo di presentarsi.

È in base quindi al suo grado di coinvolgimento, e al fatto che esso non sia estemporaneo o marginale nella propria attività, che un’organizzazione può essere riconosciuta come partecipe dell’economia sostenibile. Questo significa che (coerentemente con i criteri internazionali del Fair Trade) non ci si limita ad includere cooperative e/o organizzazioni non a scopo di lucro, e che anche aziende private o altre tipologie possono partecipare all’economia sostenibile e quindi a Terra Equa.

Terra Equa sintetizza l’insieme dei criteri riconosciuti come identificanti l’economia sostenibile in 3 macro-fattori, che ne rappresentano i presupposti e gli obiettivi:

  • IL FATTORE SOCIALE: rispetto dei lavoratori e del lavoro, trasparenza, filiera produttiva, rispetto della normativa sul lavoro (per l’Occidente), o di “salario equo” per il Sud del mondo… In generale i criteri del Commercio Equo e Solidale.

    Vedi Commercio Equo e Solidale
     

  • IL FATTORE AMBIENTALE: essere vincolati a finalità di tutela dell’ambiente: dal biologico al riuso/riciclo all’energia rinnovabile, ai trasporti sostenibili, alla produzione con materie naturali o riduzione sostanziale di inquinamento/utilizzo risorse naturali… fatte in modo continuativo, prevalente, rivendicato.

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  • IL FATTORE LOCALE: fare produzioni riconosciute come tipiche, con forte carattere artigianale o utilizzo di competenze locali, e/o con prodotti/materie prime di origine locale, riconducibili per almeno un aspetto ai due fattori precedenti, o ad altri aspetti direttamente connessi all’economia sostenibile, e con gli altri aspetti della loro attività NON in contraddizione con essi.

Gli espositori di TERRA EQUA dovranno corrispondere ad almeno 2 tra i 3 fattori, e quello che NON corrisponde non deve essere in contraddizione con i principi e gli obiettivi dell’economia sostenibile.

FIGURATIVAMENTE:

UN’ATTENZIONE PARTICOLARE: L’ “INNOVAZIONE”

Terra Equa pone particolare attenzione a quelle organizzazioni che – pur non pienamente in linea con i criteri precedentemente illustrati – applicano in modo serio pratiche e principi fondanti l’economia sostenibile in ambiti economici, commerciali o culturali innovativi rispetto a quelli classici dell’economia sostenibile. Di conseguenza si riserva di favorire la partecipazione di organizzazioni che segnalano la capacità di espansione dell’economia sostenibile, della sua capacità di coinvolgere nuovi mercati/consumatori, di andare oltre la nicchia del consumo critico tradizionale e del grado di contaminazione positiva con ambiti imprenditoriali e/o merceologici finora estranei o poco presenti nell’economia sostenibile.