Project Description
SALA DEL COMMERCIO EQUO
- C’è un mondo – cooperativa di commercio equo che gestisce la bottega di via Guerrazzi 20 a Bologna. Durante il Festival Rivestiti! 2023, saranno presenti con i prodotti di Lefrik (borse e accessori in pet riciclato), Rifò (abbigliamento e accessori in denim e seta rigenerati) e Progetto Quid (cooperativa sociale veronese che utilizza rimanenze di tessuti dell’alta moda).
- Equamente – cooperativa di commercio equo con una bottega a Forlì e una a Cesena. Al Festival avranno un’ampia scelta di abbigliamento di AltraQualità, insieme alle borse in PET riciclato di Equomercato.
- Ex Aequo – cooperativa di commercio equo con la storica bottega in via Altabella a Bologna. A Rivestiti! porteranno una selezione di prodotti alimentari (in particolare quelli pasquali!), le magliette di O’Press e le stole di Loom.
- Ass. San Cassiano – Giusto Scambio e L’arcoiris – cooperative di commercio equo con botteghe rispettivamente a Imola (BO) e Cento (FE). Il loro stand sarà super colorato con le borse Soruka in pelle riciclata, i gioielli dalla Cambogia realizzati con l’ottone delle mine antiuomo e quelli di Meridiano 361 realizzati in India ed Ecuador, i sandali in cuoio dalla Palestina di Peace Steps.
- Oltremare – cooperativa di commercio equo con botteghe a Modena, Vignola (MO) e Valsamoggia (BO). Durante il Festival saranno presenti con una vasta scelta di accessori e abbigliamento realizzati in India con saree riciclati del brand I Was A Sari (Oxfam). Oltremare, insieme a Vagamondi, gestirà anche l’Equobar!
- Pacha Mama – cooperativa di commercio equo con bottega a Rimini. Il loro spazio al Festival sarà pieno di meravigliosi prodotti di cosmesi naturali di Altromercato (Natyr) e di Officina Naturae, i morbidi calzini in cotone bio e in bamboo di Thought.
- Vagamondi – cooperativa di commercio equo che importa prodotti principalmente dallo Sri Lanka. Ha anche una bottega a Formigine (MO). Durante il Festival, avranno i loro prodotti di cartoleria realizzati con escrementi di elefanti e in carta riciclata. Avranno anche alcune stole in cotone. Insieme a Oltremare, gestiranno anche l’Equobar.
NOVITA’ 2023: nelle sala sarà presente un piccolo angolo outlet, con una selezione di abiti e accessori equi a prezzi ridotti (senza però toccare il compenso già pagato ai produttori!).
Come sempre, ci saranno anche tanti libri di Altreconomia!

SALA DELLE ECONOMIE SOSTENIBILI
- Apeiron – Il sogno di Apeiron è quello di condividere un mondo dove donne e uomini abbiano pari dignità e opportunità. Dal 1996 il nostro impegno mira a realizzare questo sogno, per fare la differenza nella vita delle donne in Nepal e di recente anche in Italia. Attraverso progetti di empowerment economico, contrasto alla violenza di genere e lotta agli stereotipi, camminiamo al fianco delle donne e delle giovani generazioni per costruire insieme una società più equa e inclusiva. Al Festival sarà possibile acquistare prodotti realizzati a mano in Nepal nel rispetto di un severo codice etico di produzione e lavorazione.
- Armonie – Donne Cucimondo è un progetto dell’Associazione di donne Armonie che dal 2017 ha offerto uno spazio laboratoriale a donne native e migranti che hanno conseguito una certificazione regionale di operatore dell’abbigliamento nel 2019 attraverso un percorso di formazione volto all’acquisizione di competenze in taglio e cucito e supportato la ricerca di opportunità lavorative. Armonie è un’associazione di donne nata a Bologna nel 1994, si occupa di sviluppare azioni per la tutela della salute psicofisica delle donne, divulgare una cultura rispettosa delle differenze con progetti educativi, è sede di ricerca attorno agli studi matriarcali. Armonie sostiene progetti come la sartoria sociale, corsi di italiano per donne straniere, doposcuola. Attraverso “Voci di donne 3756619400”, servizio gratuito di ascolto, aiuto e consulenza offre sostegno, solidarietà, promuove inclusione, autodeterminazione, coscienza dei propri diritti.
- Bottoni e non solo – Crea bottoni con il desiderio di donare il piacere per le piccole cose e per la creatività che da essi può svilupparsi in nuove forme.“Bottoni e non solo” vuole raccontare un pezzo di storia della Terra e dell’Arte della Ceramica attraverso oggetti d’uso quotidiano.
- CanapaEco. – Linea di maglie 100% canapa realizzate in Italia. Il tessuto è biologico e le colorazioni sono ecologiche.
- Dormiglio Cuscini – Nel loro laboratorio cuciono cuscini che hanno un’imbottitura vegetale e biologica fatta di miglio, grano saraceno e semi di lino: utilizzano però solo la parte più pregiata come la pula cioè il rivestimento del chicco, che ha proprietà anti infiammatorie e antidolorifiche. Non solo per dormire: i lorocuscini spaziano dalle fasce per la cervicale ai cuscini lombari e cuscini cilindrici per il sostegno al collo, alle caviglie; dai cuscini per culle e lettini, cuscini per allattamento ai cuscini da massaggio e da meditazione, ai materassini per i più piccoli e per le pratiche yoga. Ogni singolo cuscino è fatto a mano per durare nel tempo, è curato nelle minime cuciture e imbottiture per regalare benessere e naturalezza.
- Emanuela Olini – Illustratrice, artigiana e insegnante di disegno, cucito e altri laboratori artistici per adulti e bambini. Progetta e crea giardini verticali con le piante stabilizzate. Dagli “scarti” di questa parte del suo lavoro ha creato dei piccoli ciondoli in vetro che racchiudono licheni stabilizzati: le “Bolle di natura”, ciondoli nati per portare la natura sempre con noi, ma anche per ricordarci di prenderci cura della nostra “piantina interiore”. Nella parte più “tessile” del suo lavoro invece, ricama e rammenda in modo visibile capi rovinati che le persone le portano per dargli nuova vita e arricchirli di dettagli preziosi e creo con questa tecnica anche spille e ciondoli. In ultimo crea pupazzi da stoffe di riciclo, le Alphetts: pupazzi a forma di lettere con gli occhietti (di sicurezza, così sono adatti anche ai più piccoli) che realizza su commissione.
- Efelidi – Laboratorio di tessitura a mano e sartoria.
- Fri Handmade – Gioielli botanici realizzati interamente a mano con utilizzo di materiale vegetale da me raccolto ed essiccato, successivamente protetto da un sottile strato di resina trasparente in modo da mantenerne inalterati la forma ed il colore naturale
- Han.D – Il brand HAN.D propone abbigliamento sostenibile: progettato secondo eco design per rispettare le persone e l’ambiente, cercando tessuti di recupero, prodotti da altre aziende ma rimasti inutilizzati. Vengono scelti piccoli laboratori di Bologna, per essere certi che rispettino i lavoratori, la loro salute e i loro diritti di retribuzione e di trattamento. Vengono studiati modelli che possano valorizzare il corpo, ma anche smontabili una volta giunti a fine vita, il riciclo dei materiali è fondamentale!
- Gomito a Gomito – Dal 2010 frate Martino si occupa del laboratorio sartoriale all’interno della Casa Circondariale Dozza di Bologna. Scopo del progetto è dare un lavoro dignitoso e retribuito a una categoria di persone che non ha opportunità lavorative. Lavorare quotidianamente, migliorare la propria professionalità, poter esprimere la propria creatività, è la strada più efficace per aiutare le donne ad attrezzarsi per l’inserimento nella società una volta scontata la pena.
- Il Filò – La cooperativa il Filò nasce nel 1989 come cooperativa sociale con un laboratorio di pelletteria artigiana nella terraferma veneziana, e accompagna da quasi vent’anni, con un proprio progetto pedagogico e lavorativo, giovani che si trovano in momentanea situazione di disagio sociale verso progetti di autonomia lavorativa e riscatto sociale. Il Filò produce e distribuisce prodotti di moda etica e di vintage etico, del commercio equo e dell’economia solidale e collezioni di progetti diretti in Madagascar, Indonesia, Palestina e Bangladesh.
- Il laboratorio di Patrizia – Accessori di tessitura a mano e accessori in feltro ad acqua fatto a mano.
- Lalepap – Ogni accessorio Lalepap è pensato da zero, immaginato, progettato, disegnato e poi confezionato a mano con pazienza, dedizione e passione. Non senza piccole imperfezioni – garanzia di vero handmade, ogni Lalepap è un pezzo unico e irripetibile. Lalepap è anche “riciclo creativo”: il concept dietro ad ogni creazione è quello del recycle e dell’upcycle. Gli accessori che nascono da questa forma di riciclo sono astucci, portatabacchi, portafogli, borse, marsupi, fasce per capelli e tanto altro. Lalepap è anche riutilizzo. La linea “eco-fem” (proteggi slip, assorbenti e dischetti struccanti lavabili) è eco perché crea accessori che sono riutilizzabili nel tempo, sostituendo gli usa-e-getta; è fem perché parte dalla sensibilità di ogni singola donna per muovere piccoli passi verso un pianeta più sano.
- Luci Duci – Brand di biancheria intima e maglieria femminile e maschile con una produzione Made in Italy che utilizza solo tessuti organici e materiali attentamente selezionati che derivano da fibre naturali con ridotto impatto ambientale. Ogni processo produttivo dalla scelta dei tessuti al packaging è curato per una generazione di valore sostenibile.
- Make a Return – FROM WASTED TO BASTED//Crea capi slow fashion unici e originali, partendo da materie prime di riutilizzo, in modo da poter dare loro una seconda vita, stravolgendone la forma e riadattandoli alla personale esigenza creativa del momento in cui inizia il lavoro. Promuove uno stile di moda sostenibile e zero waste.
- Made in Jail – Da 35 anni l’Associazione Made in Jail si occupa di formare all’arte della serigrafia persone detenute ed ex detenute per favorirne il reinserimento nel tessuto sociale e lavorativo. I corsi si tengono principalmente in carcere a Roma, anche se Made in Jail ha realizzato tantissimi progetti presso gli istituti penitenziari di tutta Italia, anche nelle carceri minorili.
- Montebello e Marakanda (Open Group) – Linea di cartotecnica e accessori moda serigrafati, cosmesi naturale, realizzati da persone con disabilità dei laboratori protetti MONTEBELLO e MARAKANDA.
- Nostalgia di Kyoto e Konny Kuligk – Junko Mori è nata a Kyoto (Giappone) e da molti anni infatti realizza abiti e accessori (collane, orecchini, stole, borse e bracciali) utilizzando tessuti di antichi kimono o sete che lei stessa dipinge o tinge con pigmenti naturali. I temi ispiratori sono quelli della natura e dell’arte giapponesi che rivivono così nelle sue creazioni. Konny Kuligk (nata a Brema) vive a Roma dove lavora da anni nell’ambito del tessile. I capi presentati insieme a Junko Mori prendendo ispirazione dalla bellezza della natura così come dalle sfumature poetiche della tradizione antica intendono cercare un’intima e nuova fusione tra le varie fibre naturali. Le tecniche utilizzate per la realizzazione dei vestiti sono l’ecoprint e il Boro.
- OCRA – Officina Creativa Artigiana – È un progetto di Valentina Cabri, Lucia Chiodi e Francesca Massi. È uno studio di progettazione artigianale che nasce dall’idea di tre creative che hanno unito le proprie competenze in un progetto comune mescolando sapientemente tradizione e sperimentazione al fine di creare un prodotto di design dallo stile unico e funzionale, con un alto grado di sostenibilità. OCRA si muove in diversi ambiti di progettazione: dal sartoriale, al design del prodotto fino alla grafica, uscendo dai ritmi produttivi industriali e promuovendo il riuso dei materiali e un consumo più consapevole delle risorse, producendo prodotti realizzati artigianalmente valorizzandone l’unicità.
- Patty’s – Piccoli capi d’abbigliamento e abbigliamento su misura, accessori zerowaste (per esempio assorbenti e salvaslip lavabili, pads struccanti, coppette assorbilatte lavabili, slip mestruali etc), accessori per il quotidiano (borse, pochette, cestini, astucci). Per scelta utilizza scampoli (per ridurre lo spreco del tessile) oppure tessuti in fibre naturali certificate.
- Penelope Recupera – Sarta che si dedica alla riparazione e alla ricostruzione degli indumenti, e alla confezione di camicie da uomo su misura.
- +MA ODV (Sartorie leggere) – Sartoria eco etica inclusiva , produciamo capi a vestibilità facilitata adatti a qualsiasi corpo femminile e non solo , che non si ritrovi conforme a quanto imposto dal mercato di massa incluse donne con disabilità. Utilizza tessuti di alta gamma Made in Italy provenienti da eccedenze di produzione altrimenti destinate allo smaltimento. Crea inclusione lavorativa per donne con disabilità o madri disoccupate caregiver.
- Rio Terà dei Pensieri – Le Malefatte – La cooperativa sociale Rio Terà dei Pensieri si occupa di formazione ed inserimento lavorativo di detenuti e detenute provenienti dalle carceri Veneziane, attraverso laboratori artigianali. Nel carcere maschile è attivo un laboratorio di stampa serigrafica, e uno di borse e accessori provenienti da banner in pvc riciclato: Le Malefatte. Nel carcere Femminile è attivo il laboratorio di cosmesi e un orto da cui ricavano verdure e frutta di stagione.
- Reseda – Gioielli e accessori unici fatti a mano con l’utilizzo di materiali di recupero all’insegna di una moda più eco-sostenibile.
- T’Essere – È un laboratorio di sartoria che propone una linea d’abbigliamento partendo dall’uso di materiali di recupero. Confeziona, anche su misura, abiti ed accessori prodotti a mano in edizione limitata. L’idea è quella di far “ri-nascere” e trasformare materiali di scarto in capi unici ed originali attraverso un’esperienza creativa con le clienti che mira a valorizzare la loro personalità ed il loro ESSERE, indipendentemente dalle logiche di mercato.
- Umbria Slow Fashion – Progetto nato nel 2016 dal desiderio della Coop. Monimbo di riunire fashion designers, botteghe del commercio equo e solidale e clienti finali con il fine di creare una rete sostenibile di moda etica in Umbria e non solo. L’obiettivo principale è stato quindi quello di creare un circuito virtuoso dello “slow fashion made in Umbria”, le cui protagoniste, artigiane del territorio umbro, miscelano sapientemente) design contemporaneo e competenze artigianali, proponendo abiti ed accessori virtuosi sia dal punto di vista sociale che ambientale. E’ anche un progetto che mira a promuovere il territorio umbro. Una serie di iniziative sulla moda etica e sui processi produttivi che intende mettere in relazione produttrici, designer, artigiane,artiste, attori commerciali e pubblico.
- U.mani – Mescola la cultura e la tradizione dell’Africa dell’Ovest con la profonda conoscenza sartoriale, lo stile e l’attenta manodopera che contraddistingue il made in Italy per creare pezzi artigianali sartoriali unici e irripetibili, uno stile inconfondibile che contraddistingue le creazioni. U.mani è uno spazio artigiano dalla filosofia slow dove recuperare il senso delle cose, dove tessere relazioni; uno strumento di crescita e innovazione sociale per rafforzare il consumo etico, il metissage culturale e le relazioni umane in un contesto fuori porta come Ponticella, ai piedi verdeggianti delle prime colline nel sud bolognese. U.mani produce complementi di arredo tessile e abbigliamento in un’ottica di posizionamento alto nel mercato a sfondo etico, un mercato attento alla sostenibilità del progetto, al riuso di materiali scartati e alla sensibilità verso le fibre naturali.
- Vicini D’Istanti – Vicini d’istanti nasce per cambiare la percezione dei migranti in Italia nel 2017, attraverso la bellezza dello stare insieme, la valorizzazione delle differenze e la formazione nella professione sartoriale. Nel laboratorio di via Azzo Gardino 12c e in ogni occasione a cui partecipano, la loro mission è “cuciamo tessili e relazioni”!
- Wethic – Giovane brand di abbigliamento sostenibile ed etico nato a Firenze dall’idea di 4 designer con l’intento di fare moda rispettando ambiente e persone unendo recupero dei materiali, inclusione lavorativa, design e qualità artigianale. Attraverso i suoi prodotti, realizzati a partire da materiali di recupero provenienti da eccedenze di produzione e archivi di aziende tessili toscane, Wethic offre opportunità di inclusione lavorativa e crescita per persone che si trovano in situazioni di vulnerabilità. I capi vengono realizzati collaborando con sartorie, laboratori sociali e associazioni con l’obiettivo comune di creare e implementare occupazione lavorativa.
SALA DEL SECOND HAND
- Dress Again – Dress Again è il profilo sociale della moda. Il progetto nasce per re-includere e integrare donne con fragilità in una nuova quotidianità lavorativa e relazionale, ridando nuovi scopi non solo agli abiti ma anche a chi li crea. Uno spazio vendita a Faenza con abiti vintage e secondhand anche rielaborati e un laboratorio creativo di moda etica dove il lavoro diventa la possibilità di riscatto personale. L’équipe di operatori, sarte esperte, volontarie e tirocinanti ripensano in chiave originale abiti vintage e accessori usati o creano nuove linee, anche su misura, con stoffe originali WAX o di recupero; il risultato sono capi unici, sostenibili e solidali
- Emmaus – Insieme abitiamo, insieme lavoriamo, insieme cerchiamo di essere solidali. Emmaus Italia fa parte del movimento internazionale Emmaus (Oltre 350 gruppi nel mondo) fondato dall’Abbè Pierre nel 1949, conta 15 tra comunità e gruppi in Italia che si autofinanziano tramite il lavoro di recupero e riutilizzo di materiale usato e fanno accoglienza di oltre 300 persone con alle spalle situazioni di disagio e senza fissa dimora. È quindi una comunità di accoglienza che si occupa anche di materiale scartato con ancora un valore.
- Il Martin Pescatore – Da oltre trent’anni per l’integrazione sociale e lavorativa con persone in condizione di fragilità psichica. Arredi Sociali è il suo progetto di economia circolare che attraverso la pratica e la promozione di una cultura della riparazione rimette in circolo una variegata offerta di mobili e oggettistica di seconda mano offrendo altresì un’ampia possibilità di personalizzare gli arredi in base ai gusti e alle esigenze nel proprio laboratorio di restauro mobili.
- Opera Padre Marella – Esposizione di vestiti vintage e non, oggetti, accessori e piccolo mobilio
- Piazza Grande – Il Mercato di Piazza Grande e La Leonarda creano lavoro per persone altrimenti escluse, operando nell’ambito dell’economia circolare. Recuperano, valorizzano e rimettono in circolo beni preziosi che altrimenti andrebbero sprecati. Il loro obiettivo è quello di creare una società più giusta e più equa. Il modo in cui scegliamo di farlo è prendendoci cura delle persone e delle cose… e delle loro storie.
- Still Life – Progetto basato sul recupero di oggetti vecchi, rotti e inutilizzati e sulla loro riconversione in lampade artigianali. Nasce dall’esigenza di non buttare e, nella ricerca di una maggiore sostenibilità ambientale, di dare nuova vita all’esistente. Non siamo vintage, siamo rotti.

I NOSTRI CRITERI PER LA SCELTA DEGLI ESPOSITORI
Nota: utilizziamo qui il termine “sostenibile”, in quanto più inclusivo (per quanto abusato), evidenziando la grande attenzione all’ambiente, ed alla dimensione del “futuro”. Ma quanto scritto in relazione all’Economia Sostenibile vale anche per l’Economia Solidale, più utilizzata in Italia, citata in molti documenti e nella definizione stessa di Commercio Equo e Solidale.
Per invitare o accettare gli espositori, Terra Equa – espressione delle 13 organizzazioni Equo-Solidali dell’Emilia Romagna – fa riferimento in particolare alle indicazioni della RETE DELL’ECONOMIA SOLIDALE ITALIANA, dall’esperienza internazionale del COMMERCIO EQUO, e dalla legge della Regione Emilia-Romagna di sostegno all’Economia Solidale (sviluppata dopo un percorso partecipato di confronto col CRESER, il Coordinamento Regionale dell’economia Solidale dell’Emilia-Romagna).
Di conseguenza Terra Equa dà priorità ai produttori piuttosto che ai rivenditori, e privilegia le organizzazioni che in modo stabile e prevalente corrispondono ai principi dell’economia sostenibile. Il che lo si deduce dal valutare l’identità complessiva, gli scopi caratteristici, l’attività economica principale, la pratica quotidiana e – non ultimo – il modo di presentarsi.
È in base quindi al suo grado di coinvolgimento, e al fatto che esso non sia estemporaneo o marginale nella propria attività, che un’organizzazione può essere riconosciuta come partecipe dell’economia sostenibile. Questo significa che (coerentemente con i criteri internazionali del Fair Trade) non ci si limita ad includere cooperative e/o organizzazioni non a scopo di lucro, e che anche aziende private o altre tipologie possono partecipare all’economia sostenibile e quindi a Terra Equa.
Terra Equa sintetizza l’insieme dei criteri riconosciuti come identificanti l’economia sostenibile in 3 macro-fattori, che ne rappresentano i presupposti e gli obiettivi:
IL FATTORE SOCIALE: rispetto dei lavoratori e del lavoro, trasparenza, filiera produttiva, rispetto della normativa sul lavoro (per l’Occidente), o di “salario equo” per il Sud del mondo… In generale i criteri del Commercio Equo e Solidale.
- IL FATTORE AMBIENTALE: essere vincolati a finalità di tutela dell’ambiente: dal biologico al riuso/riciclo all’energia rinnovabile, ai trasporti sostenibili, alla produzione con materie naturali o riduzione sostanziale di inquinamento/utilizzo risorse naturali… fatte in modo continuativo, prevalente, rivendicato.
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- IL FATTORE LOCALE: fare produzioni riconosciute come tipiche, con forte carattere artigianale o utilizzo di competenze locali, e/o con prodotti/materie prime di origine locale, riconducibili per almeno un aspetto ai due fattori precedenti, o ad altri aspetti direttamente connessi all’economia sostenibile, e con gli altri aspetti della loro attività NON in contraddizione con essi.
Gli espositori di TERRA EQUA dovranno corrispondere ad almeno 2 tra i 3 fattori, e quello che NON corrisponde non deve essere in contraddizione con i principi e gli obiettivi dell’economia sostenibile.
FIGURATIVAMENTE:

UN’ATTENZIONE PARTICOLARE: L’ “INNOVAZIONE”
Terra Equa pone particolare attenzione a quelle organizzazioni che – pur non pienamente in linea con i criteri precedentemente illustrati – applicano in modo serio pratiche e principi fondanti l’economia sostenibile in ambiti economici, commerciali o culturali innovativi rispetto a quelli classici dell’economia sostenibile. Di conseguenza si riserva di favorire la partecipazione di organizzazioni che segnalano la capacità di espansione dell’economia sostenibile, della sua capacità di coinvolgere nuovi mercati/consumatori, di andare oltre la nicchia del consumo critico tradizionale e del grado di contaminazione positiva con ambiti imprenditoriali e/o merceologici finora estranei o poco presenti nell’economia sostenibile.